Progetto formativo
La Scuola di Specializzazione è un percorso formativo post-lauream che ha l’obiettivo di fornire conoscenze e abilità per operare nel campo della didattica dell’italiano a stranieri. Al termine del percorso viene rilasciato il titolo di Specialista in didattica dell’italiano a stranieri. La Scuola di Specializzazione è rivolta a coloro che sono in possesso di un diploma di laurea triennale, magistrale o vecchio ordinamento. Per il conseguimento del titolo si deve seguire un percorso che prevede moduli formativi, seminari di approfondimento e attività di tirocinio.
I moduli formativi sono lezioni teorico frontali in presenza o a distanza. Essi sono raggruppati per aree tematiche.
Le aree tematiche previste sono:
- Area di Didattica della lingua italiana;
- Area di Didattica della letteratura italiana;
- Area Linguistica;
- Area Interdisciplinare.
I moduli formativi sono presenti sia il primo che il secondo anno e prescindono il percorso professionalizzante prescelto. Alcuni di essi sono propedeutici e si svolgono il primo anno allo scopo di rinforzare le competenze in ingresso degli iscritti orientandole sulle tematiche proprie della didattica dell’italiano a stranieri; altri sono di approfondimento e si svolgono nel secondo anno con la funzione di approfondire alcune questioni centrali nella didattica dell’italiano e di introdurre argomenti che per la loro specificità sono di pertinenza di un percorso di studi avanzati come la Scuola.
I seminari di approfondimento, presenti nel solo secondo anno, sono forme di didattica centrate su aspetti operativi della didattica e consentono allo studente di sperimentare azioni e procedure utili per il suo percorso formativo professionalizzante. Proprio per questo loro carattere fortemente pratico e specifico, essi sono diversi a seconda di quale percorso professionalizzante viene prescelto dallo studente al momento dell’ammissione al secondo anno.
Le attività di tirocinio, invece, sono delle vere e proprie esperienze di lavoro/formazione che sono svolte in parte presso i Centri di Ricerca e Servizi presenti nel nostro Ateneo ed in parte presso strutture convenzionate che operano nel campo della diffusione dell’italiano sia in Italia che all’estero. Le ore di tirocinio sono previste sia il primo che il secondo anno.
Il percorso formativo ideale proposto dalla Scuola si snoda lungo tre macro fasi.
La prima fase corrisponde alla frequenza, intera o parziale, del primo anno di Scuola nella quale prevalgono forme di didattica frontale uguale per tutti. La funzione principale del primo anno di corso è di creare una base concettuale comunemente condivisa fra tutti i corsisti. Un’altra funzione è quella di aggiungere competenze necessarie per operare nel campo della didattica dell’italiano a stranieri non precedentemente acquisite in altri corsi di formazione.
Superato l’esame posto al termine del primo anno, lo studente passa alla seconda fase dove gli è richiesto di indicare un percorso professionalizzante tra quelli presenti nell’ordinamento della Scuola.
La Scuola presenta ben quattro percorsi professionalizzanti che coprono l’intera gamma delle opportunità lavorative inerenti la didattica dell’italiano L2.
I percorsi sono i seguenti: Insegnante di italiano all’estero nelle scuole di lingua e nella formazione superiore, Insegnante di italiano L2 in Italia, Valutazione e certificazione delle competenze, L’italiano L2 per il sistema scolastico. Una volta selezionato il percorso, le forme di didattica si differenziano e, accanto ai moduli formativi comuni previsti per il secondo anno, inizia la frequenza ai seminari di approfondimento differenti a seconda di quale percorso professionalizzante sia stato scelto. Ogni percorso professionalizzante definisce un profilo lavorativo e presenta contenuti formativi, ore di tirocinio, attività pratiche utili per quel profilo.
La terza e ultima fase prevede la selezione di una sede per le attività di tirocinio in linea con il percorso professionalizzante prescelto e la realizzazione di un lavoro di tesi finale centrato sulle tematiche emerse dall’esperienza di tirocinio svolta e dalla frequenza del proprio percorso professionalizzante.