SAR - Scholars at Risk
L'Università per Stranieri di Siena ha aderito nel 2022 a Scholars at Risk (SAR), la rete internazionale universitaria con sede presso la New York University (USA) che sostiene e difende i principi della libertà accademica e ha l'obiettivo di proteggere studiosi in pericolo di vita o il cui lavoro è compromesso.
Academic Freedom Monitoring Project
Scholars in Prison Project
Nei giorni 22-24 giugno 2022 presso l’Università di Padova si è tenuto il convegno Libertas. Spaces and Practices of academic freedom, organizzato da Scholars at Risk, nel corso del quale si sono approfondite varie questioni legate alla tutela della libertà accademica:
1) le esperienze italiane di student advocacy seminars e legal clinics, con la partecipazione di studenti di Padova e Torino;
2) la presentazione, da parte di SAR Svezia, del dibattito in corso nel paese sui temi dell’internazionalizzazione responsabile;
3) documenti europei quali la Bonn Declaration on Freedom of Scientific Research, il Rome Ministerial Communique e la Marseille Declaration on International Cooperation in Research and Innovation;
4) le esperienze degli studiosi a rischio accolti in università europee;
5) l’Academic Freedom Index come strumento di advocacy;
6) un manifesto degli studenti sulla libertà accademica, elaborato a Padova;
7) le azioni di advocacy intraprese a supporto di studenti/esse imprigionati/e in Bielorussia;
8) la proposta di un programma nazionale di borse per studenti at-risk.
Alla fine del convegno si è tenuta l’assemblea di SAR Italia, in cui si è discusso sia dell’esigenza di un programma nazionale di borse per studiosi a rischio ospitati in Italia sia del dialogo con il MUR e con la CRUI.
Dichiarazione di SAR Italia sulla situazione degli studenti e degli studiosi in Iran
(12 ottobre 2022)
La sezione italiana di Scholars at Risk (SAR Italia), insieme con la comunità accademica internazionale, è profondamente preoccupata per le attuali violazioni dei diritti umani degli studenti e del personale delle università, degli istituti di istruzione superiore e delle scuole secondarie iraniane.
Le manifestazioni contro il regime sono iniziate dopo che la ventiduenne Mahsa (Jhina) Amini è stata arrestata dalla polizia morale iraniana per una presunta violazione delle restrittive leggi iraniane sull'hijab, e in seguito è morta in custodia il 16 settembre. I cittadini iraniani di tutto il Paese sono scesi in strada per esprimere la loro rabbia per la mancanza di diritti umani, con lo slogan "Donna, Vita, Libertà". Migliaia di iraniani si sono uniti a proteste pacifiche per esprimere le loro richieste di base per le riforme. È stato riferito che le forze di sicurezza dello Stato iraniano hanno risposto aprendo il fuoco su manifestanti disarmati, uccidendo decine di persone e arrestandone altre centinaia in tutto il Paese.
I media internazionali hanno riferito che le forze di sicurezza iraniane hanno circondato gli studenti della Sharif University of Technology di Teheran. Le scuole secondarie e le università sono state chiuse domenica 9 ottobre nelle province curde iraniane con l'obiettivo di prevenire ulteriori manifestazioni. Secondo quanto riferito, le forze di sicurezza stanno intensificando i loro attacchi e arrestando persone in questi luoghi per reprimere la libertà di parola e lo scambio intellettuale. Inoltre è stato segnalato che le forze di sicurezza stanno picchiando, sparando e arrestando studenti e studiosi che hanno scioperato e si sono riuniti nelle loro università in solidarietà con le proteste.
Questi trattamenti sono una violazione dei diritti fondamentali di studenti e studiosi alla libertà di parola e di riunione, e del diritto all'istruzione e all'insegnamento. In solidarietà con studiosi e studenti, sindacati dell'istruzione e organizzazioni civiche, condanniamo la brutalità con cui le forze governative iraniane hanno risposto alle proteste pacifiche.
SAR Italia è fortemente impegnata a proteggere i diritti fondamentali di studenti e studiosi, tra cui il diritto alla libera espressione, alla partecipazione alla vita delle università e alle proteste pacifiche. Le attuali violazioni di questi diritti per gli studenti e il personale universitario in Iran destano profonda preoccupazione. Chiediamo al governo iraniano di cessare gli attacchi contro i manifestanti e di cercare vie pacifiche per rispondere alle loro legittime richieste, che includono la responsabilità e la trasparenza sulle circostanze della morte di Mahsa Amini.
(testo originale al link https://www.scholarsatrisk.org/wp-content/uploads/2019/03/SAR-Italy-Iran.pdf)