L’archivio dell’Università per Stranieri di Siena

Attraverso l’archivio dell’Università per Stranieri di Siena possiamo ripercorrere gran parte della storia dell’insegnamento della lingua italiana a Siena dall’inizio del Novecento a oggi.

Le carte infatti hanno inizio con il primo corso: avviato il 1° agosto 1917, al culmine della I guerra mondiale, dal professor Antonio Lombardi, in una sala dei Regi Conservatori. All’origine dei corsi vi era proprio l’interessamento di Lombardi, insegnante al liceo classico senese e figura di spicco nella cultura cittadina, unito agli stimoli di Imperiera Matteucci Serpieri, anch’essa docente, e che già nel 1904 aveva fatto un’esperienza di corsi di lingua straniera recandosi a Grenoble.

Tornata in Toscana la Matteucci Serpieri iniziò ad interessarsi presso l’Università di Siena affinché anche nella città venissero avviate iniziative di insegnamento similari, non trovando tuttavia riscontri positivi. La situazione iniziò a modificarsi progressivamente – e quasi paradossalmente – proprio in seguito allo scoppio della I Guerra Mondiale. Infatti la formazione di circoli di culturali filo-francesi, sospinti dalle attività dell’Associazione Femminile Senese e dal fronte interventista cittadino, condussero alla creazione di questo primo «corso di lingua e letteratura italiana per gli stranieri delle nazioni alleate».

Era questo il primo passo che avrebbe portato alla formazione di iniziative via via sempre più autonome che, a partire dal 1922, si sarebbero collegate con le attività dell’Università di Siena sotto la guida dello stesso Lombardi e più avanti di una personalità del calibro di Achille Sclavo. A partire dal 1923 si rileva anche la forte presenza dell’Istituto Interuniversitario Italiano che, attraverso la guida di Giovanni Gentile, avrebbe contribuito fortemente a consolidare l’organizzazione dei corsi e la loro attività per oltre venti anni, fino alla II Guerra Mondiale.

Gli anni dell’immediato Dopoguerra e della ricostruzione sono segnati da una complessiva continuità organizzativa e, come ci attestano le carte, da uno scarso incremento del numero degli allievi. Si dovranno attendere gli anni Sessanta per una riforma complessiva dei corsi; riforma che, grazie all’interessamento dell’Azienda di Turismo senese e ad un complessivo aggiornamento dell’offerta didattica, condurranno ad una crescita esponenziale degli iscritti. Qualche numero ci aiuterà a comprendere meglio i passi in avanti fatti dalla Scuola in questo periodo: nel decennio 1953-1962 gli iscritti ai corsi furono poco più di 1.100; in quello successivo quasi 5.700, con il superamento della soglia dei mille iscritti per anno.

Si apriva così la fase espansiva della Scuola e dei suoi corsi; un’espansione sempre più forte e condotta sotto la guida sicura di Mauro Barni che, sin dalla fine degli anni Ottanta, iniziò a chiedere l’elevazione della Scuola in Università, giunta nel 1992.

Manuel Rossi, archivista e assegnista di ricerca


Supervisione del progetto: prof.ssa Carla Bagna, prof. Maurizio Sangalli

Webmaster: Simone Madioni

Gestione e sviluppo dei contenuti: Andrea Felici

Collaboratori: Martina Manna, Marco de Cristofaro, Michela Gonfia, Cecilia Valenti, Carlotta Baraldi, Caterina Canneti, Chiara Murru, Ibraam Gergis, Cristina Placido, Martina Bellinzona, Maria Vittoria D'Onghia, Monica Alba, Valentina Carbonara