Disturbi dell'apprendimento, strumenti e buone prassi: nozioni di base
Che cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
Con il termine Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si fa riferimento ad un gruppo eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da più o meno significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità specifiche, quali la capacità di lettura, di scrittura e di calcolo definite in base al mancato raggiungimento di criteri attesi di apprendimento, rispetto alle potenzialità del soggetto.
Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica.
• Dislessia: difficoltà nella lettura. Si manifesta con: lettura molto lenta e/o scorretta; lentezza e affaticamento durante lo studio per mancata automatizzazione della lettura e conseguente difficoltà nella comprensione del testo; difficoltà nella produzione scritta e orale, per scarsa capacità di raccogliere idee, organizzarle dal punto di vista strutturale e formale, con errori possibili nella coesione, nella punteggiatura, nel lessico, nella grafia.
• Disortografia: difficoltà nella scrittura. Si manifesta con una confusione tra lettere che riproducono suoni simili (per es. <f> e <v>), omissioni e/o inversioni di suoni; mancato uso delle doppie; eccessivo impegno nel controllo della forma delle parole a discapito del senso generale; affaticamento nella scrittura manuale funzionale.
• Disgrafia: difficoltà nel tratto grafico. Si manifesta con una grafia poco modulata, scorretta e poco comprensibile; fatica nella presa di appunti leggibili, nelle abbreviazioni.
• Discalculia: difficoltà nella manipolazione dei numeri. Si manifesta non solo in una difficoltà nel calcolo (a mente o scritto) e nella lettura di numeri, ma anche nella difficoltà a recuperare date, anni, sequenze storiche e temporali.
Il disturbo ha delle caratteristiche riconoscibili in tutti i soggetti ma si manifesta poi in maniera assolutamente soggettiva e in ottica soggettiva va poi indagato. Possono inoltre talvolta presentarsi comorbilità con altri quadri clinici come ad esempio ADHD o Autismo.
La diagnosi di Disturbo dell’Apprendimento viene rilasciata a soggetti la cui capacità cognitiva è nella norma, se non, talvolta, superiore alla norma, ma la cui abilità specifica deficitaria ne inficia i risultati nell’ambito scolastico e nella vita privata.
Un soggetto con DSA, pur perfettamente consapevole della propria difficoltà, non ha controllo su questa, che si configura come una caratteristica del suo funzionamento. È per questo importante che impari a studiare in un modo alternativo o si serva di strumenti su cui anche il docente deve essere adeguatamente (in)formato.
La memoria è di fatto uno dei punti di maggiore fragilità, in particolare per quanto riguarda la memoria di lavoro. Questo comporta difficoltà a svolgere contemporaneamente più attività (ad esempio ascoltare e prendere appunti, recuperare rapidamente le informazioni durante gli esami sia scritti che orali) e ciò può comportare compromissioni anche in aspetti più personali di vita quotidiana:
- nella memorizzazione di date e definizioni, parole tecniche, formule, appuntamenti;
- nell’apprendere dati in sequenza;
- nell’organizzazione e nella gestione del tempo.
Se ne deduce un conseguente sovraffaticamento quando il carico di lavoro è elevato e nelle situazioni stressanti, tipicamente quindi durante gli esami.
Che cosa sono gli strumenti compensativi e dispensativi?
Le misure compensative sono strategie o strumenti, non solo informatici, che consentono agli studenti di compensare il disturbo ed affrontare il percorso di studio al pieno delle proprie potenzialità. Gli strumenti compensativi possono aiutare un soggetto DSA anche nella vita di tutti i giorni ed è importante ricordare che tutti usiamo strumenti compensativi per “funzionare meglio”: una sveglia, un calendario, un’agenda, un paio di occhiali, e così via.
In ambito didattico sono strumenti che compensano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Per esempio, la scrittura col computer al posto degli appunti manuali, l’utilizzo di mappe concettuali (quando ben fatto) a supporto della memoria di lavoro per il recupero di informazioni studiate (MAI come alternativa allo studio), del tempo aggiuntivo, a compensare il tempo richiesto per elaborazione di un compito in situazioni non ottimali o di affaticamento eccessivo.
Tali strumenti consentono allo studente con DSA di affrontare la prestazione con le stesse possibilità di successo dei pari.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono allo studente di modificare alcune prestazioni che, a causa del disturbo, ostacolano l’apprendimento. Sono da calibrare in modo più specifico da studente a studente, ma vi sono delle linee guida generali che possono aiutare come: evitare di scrivere consegne con più di una richiesta alla volta, evitare di affidare la propria didattica esclusivamente alla copiatura di formule alla lavagna, evitare di richiedere definizioni studiate a memoria e così via. Si faccia attenzione al fatto che non si tratta di non far fare qualcosa allo studente perché non ne è capace, bensì di cambiare il modo di fargliela fare, spostando il focus dal “come” al “cosa”.
L'utilizzo di tali strategie favorisce l'apprendimento e permette allo studente di esprimere le proprie potenzialità fini di una reale valutazione delle competenze acquisite.
Quali buone pratiche possono essere adottate in sede didattica e di valutazione?
Seguono alcune buone pratiche attuabili in sede didattica e di valutazione. Si ricorda di proteggere sempre la privacy dello studente garantendogli la serenità di utilizzo degli strumenti.
In sede didattica
• Fornire slide/dispense in formato cartaceo e/o digitale, con attenzione alla nitidezza della grafica
• Fornire indice degli argomenti all’inizio della lezione
• Fornire in anticipo il materiale impiegato durante la lezione
• Utilizzare più strumenti di rappresentazione dei concetti (parole chiave, foto, grafici, mappe concettuali, video, testi ecc.)
• Concedere la possibilità di registrare le lezioni e/o fare foto alla lavagna, e di usare strumenti per prendere appunti in formato digitale
• Incoraggiare gli studenti a sottoporre con largo anticipo (fin dall’inizio del corso) le mappe di studio prima di visionare quelle da validare per l’esame
In sede di valutazione
Alcuni possibili adattamenti della prova d’esame che il docente può predisporre in accordo con lo studente sono:
• suddividere in più prove parziali;
• considerare diverse modalità di verifica scritta, tenendo a mente il contenuto da valutare e non esclusivamente la forma (scelta multipla, domande aperte, ecc);
• nelle prove scritte, prevedere un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30%, oppure la riduzione quantitativa ma non qualitativa della prova (la riduzione va intesa come un alleggerimento del carico cognitivo non come una riduzione delle parti verificate);
• in casi specifici, valutare lo svolgimento della prova al pc.
Ai fini della valutazione, sia una prova scritta o orale, è inoltre raccomandabile, quando possibile:
• considerare maggiormente i contenuti che la forma;
• valutare la padronanza dei contenuti disciplinari a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria quali, ad es., correttezza grammaticale e/o ortografica;
• tenere conto delle capacità lessicali ed espressive proprie dello studente, cercando di formulare quesiti senza ambiguità, o prevedendo un tempo di latenza maggiore tra la domanda e la risposta;
• concedere l’utilizzo di mappe concettuali (previamente validate, nei tempi previsti), incoraggiando lo studente ad usarle in modo ragionato e consapevole.
Riferimenti
Associazione Italiana Dislessia AID www.aiditalia.org
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