Schemi e mappe concettuali

Schemi e mappe concettuali: indicazioni in vista dell'esame
Schemi e mappe concettuali sono in primo luogo strumenti di supporto allo studio che è importante condividere con il/la docente in sede di colloquio fin dall’inizio del corso. Il loro eventuale impiego in sede di verifica è sottoposto ad approvazione da parte del/la docente, che deve poter visionare i materiali consultabili durante la prova almeno 15 giorni prima dell’appello per giudicarli idonei. 

Il giudizio di idoneità per l’utilizzo in sede d’esame è in particolare subordinato alla verifica di requisiti come il ridotto dettaglio informativo privilegiando l'uso di parole chiave, simboli e/o date (sempre in coerenza con i bisogni certificati) e la compatibilità delle informazioni rispetto alla tipologia di esame previsto (nel caso di un test a risposta chiusa, il/la docente verificherà ad esempio che la mappa non contenga parte delle soluzioni alle possibili domande). Sarà cura dello studente modificare la mappa secondo le indicazioni del/la docente.


Appendice I. Cos’è una mappa concettuale?
Le mappe concettuali sono “organizzatori grafici della conoscenza” (cfr. Ventriglia-Storace-Capuano 2021: 94). Sono state proposte da Novak-Gowin (1989) come tecnica per la rappresentazione delle conoscenze attraverso una rete di concetti strutturati gerarchicamente e collegati da relazioni significative (ad es. di carattere logico, causale, cronologico etc.) che vengono esplicitate graficamente (cfr. Novak 2001; Novak-Cañas 2006).
Sul piano dell’apprendimento, risultano uno strumento tanto più efficace nella misura in cui sono inserite in un percorso di rielaborazione attiva dei contenuti da parte dello studente. È per questo importante che siano prodotte in autonomia, secondo alcune regole di composizione (cfr. Appendice I, Novak 2012: 349-350), in un processo di esplicitazione dei risultati del proprio percorso formativo. Le mappe concettuali possono essere elaborate a mano o attraverso software dedicati (come ad es Freemind, XMind, IHMC Cmap Tools; per altri suggerimenti cfr. Mangiatordi 2017: 109-112).

La mappa che segue è tratta da Novak (2012: 65) e illustra i principi alla base di una “buona” mappa concettuale.



Fig.1. La mappa concettuale usata da Novak (2012: 65) per illustrare i principi di una "buona" mappa concettuale.


Riferimenti bibliografici
Mastronardi, A. (2017). Didattica senza barriere. Pisa: ETS.
Novak J.D.-Gowin D.B, (1989), Imparando ad imparare. Torino: SEI.
Novak, J.D. (2012). L’apprendimento significativo: le mappe concettuali per creare e usare la conoscenza. Trento: Erickson.
Novak, J.D.-Cañas, A.J. (2006). The origins of the concept mapping tool and the continuing evolution of the tool, «Information Visualization» 5(3), 175-184.
Novak, J.D. (2012). Costruire mappe concettuali. Strategie e metodi per utilizzarle nella didattica. Trento: Erickson.
Ventriglia, L.-Storace, F.-Capuano, A. (2021), DSA e strumenti compensativi. Una guida critica. Roma: Carocci.

Appendice II. Una mappa per l'esame

Ecco un esempio di mappa concettuale “adattata” da uno studente della laurea triennale in Mediazione linguistica e culturale in vista dell’esame di Linguistica generale.
La mappa risponde alla domanda focale:  Quali solo le opposizioni concettuali che Ferdinand de Saussure pose alla base dell’analisi linguistica?  

Fig.2. Una mappa concettuale per le "dicotomie saussuriane".