Comunicato dell'Ateneo
Da giorni l’Università per Stranieri di Siena e il suo rettore Tomaso Montanari sono bersaglio di una campagna mediatica, di chiara ispirazione politica, tanto violenta nei toni, quanto sgangherata e risibile nei contenuti. L’Ateneo ha già dato mandato ai suoi legali di verificare la possibilità di azioni in sede penale e civile.
Quanto al merito, i bilanci e i dati delle immatricolazioni sono di dominio pubblico, e chiunque può verificare la falsità delle notizie diffuse.
Sul primo punto vale la pena di sottolineare che la Stranieri di Siena ha la capacità (inconsueta rispetto all’ambito umanistico al quale interamente appartiene) di reperire risorse aggiuntive rispetto all’insufficiente finanziamento statale. Rispetto ai 16 milioni circa che provengono da finanziamento pubblico, l’ateneo ha quasi nove milioni di proventi propri, dei quali solo 2 milioni e trecentomila euro provengono dalle tasse studentesche.
Quanto allo stato delle immatricolazioni, negli anni prima del Covid la Stranieri aveva conosciuto un’impennata di immatricolazioni che aveva portato a una numerosità difficile da gestire, anche sul piano economico oltre che degli spazi e del personale docente (ricordiamo che, come università a ordinamento speciale, non è agganciata al costo standard per studente). Il Covid, le crisi internazionali (particolarmente impattanti su una università in cui studiano italiani che vogliono conoscere lingue e culture di tutto il mondo, e stranieri che vogliono formarsi alla conoscenza della lingua e della cultura italiana), la concorrenza delle telematiche for profit (sostenute dalle stesse parti politiche cui fanno capo i giornalisti che oggi attaccano l’ateneo), il costante definanziamento del diritto allo studio, le crescenti difficoltà abitative di una città sempre più turistica si sono incaricati di riportare le immatricolazioni a livelli gestibili. E ovviamente il calo riguarda tutto il sistema universitario, a causa della glaciazione demografica incipiente e della mancanza di politiche che accompagnino i nuovi italiani alla formazione universitaria.
In questo ultimo anno accademico, la Stranieri ha visto comunque una ripresa delle immatricolazioni (516 vs le 574 2021-22), in risposta ai primi corsi messi in campo in seguito ad una ristrutturazione dell’offerta didattica, tuttora in corso.
Ricordiamo questi dati, ovvi e facilmente reperibili da parte di chiunque non abbia intenzione di compiere aggressioni politiche, perché crediamo nel dovere di rendere conto, sempre e comunque, del lavoro svolto per conto della Repubblica italiana. Un lavoro di cui siamo particolarmente orgogliose, e orgogliosi.